Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Manuale Seicento-Settecento

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Argan, Giulio 34 occorrenze

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Altro fenomeno caratteristico del Barocco è lo scambio rapido e frequente delle esperienze attraverso i viaggi degli artisti e la circolazione delle

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poesia non dev’essere altro che un succedersi rapido di immagini smaglianti ed sonore per «piacere ai vivi che sentono»: l’Adone, testo-base della poesia

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protagonisti della pittura del secolo; secondo, che l’uno e l’altro si opponevano nettamente alla cultura manieristica romana; terzo, che l’ideaiismo

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Giuseppe gli tiene aperto davanti: che altro deve fare l’artista se non eseguire con gli strumenti dell’arte i segni che legge e che interpreta? San

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conciso: tu - io? - tu. Altro che ut pictura poesis, altro che letteratura tradotta in figure!

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Crocefissione di San Pietro: null’altro che la meccanica della croce sollevata a forza di corde e di spalle. La macchina della morte si è messa in

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cui l’azione del dipingere realizza l’intenzionalità, l’impegno morale dell’artista. Ciò che si ritrova nell’opera non è altro che un tempo, un

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presto barocco, altro non è che il bisogno di fermare la sensazione piena, così come è stata colta dai sensi, non facendole perdere nulla in completezza o

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soddisfa: è infatti (Jaffé) lo stesso Rubens ad offrirsi di sostituirlo con un altro, ben più impegnativo: invoca i «perversi lumi» e la «sciagurata luce

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rette che si incrociano, di diagonali che si proseguono, richiamandosi da un lato all’altro del dipinto (l’alzarsi del braccio che regge la spada si

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spalle l’uno dell’altro per raggiungere il podio da cui s’affaccia la santa. Non c’è compiacimento per il «particulare»: i poveri sono i prediletti da Dio

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virtù fantastica, et ha licenza di porre insieme cose con qual che varisimilitudine, che per altro non si potranno congiungere, e di più ha ottenuto

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, come la verticale del braccio che fa da corda all’arco del corpo o il movimento conciso dell’altro braccio e del capo. A Piacenza, dal 1612 al 1629, il

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altro scopo che quello di portare in alto l’ovale con l’immagine o la reliquia, che rompe il coronamento dell’edificio e lo conclude con un bizzarro

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limite e diventa un organismo plastico, a cui infatti si raccorda l’altro organismo plastico, la cupola.

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chiesa di Sam Marcello al Como (1683) è sciolta, ariosa, pittorica. Tra le due ali laterali e il corpo mediano non v’è altro raccordo che un elemento

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pascaliani della «géométrie» e della «finesse»; come Montaigne, avrebbe potuto confessare che in fondo dipingeva sempre per se stesso, né c’era altro da

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Parallela e complementare alla ricerca poussiniana è quella di un altro grande francese, Claude Gellée detto CLAUDIO LORENESE (Champagne 1600- Roma

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si innesta sulla tradizione cinquecentesca e manieristica: ciò che da un lato lo limita e dall’altro gli apre infinite possibilità di soluzioni

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, compiacendosene) dal grottesco, dal deforme, dall’orrendo. Altro che ideale classicistico: i filosofi antichi sono raffigurati come straccioni e vagabondi, gli

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tutta di luci ed ombre che sono denso impasto di colore, quasi la materia altro non fosse che spessore cromatico. Parallelamente, una sensualità

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Altro artista che, col Castiglione e lo Strozzi, sente profondamente l’influenza dei fiamminghi è GIOACCHINO ASSERETO (1600 c.-1649) che utilizza una

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, dalle cupole di San Marco, dall’altro dalle cupole palladiane di San Giorgio e del Redentore: le due cupole accostate della Salute raccordano a

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, benché inconscio di esserlo, da poterlo ritrovare tale e quale, o quasi, in un altro pittore, FRANCESCO DEL CAIRO (1607-1665).

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» significato, poiché nella realtà non v’è distinzione tra ma e l’altro. Quanto più si approfondisce la verità dell’oggetto tanto più si approfondisce la

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comprendere, può darsi altrimenti che per immagini. E dunque la fine di tutte le tipologie classiche, che non erano altro che schemi di strutture spaziali

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del Settecento; poi, da un lato, si pone come ideale teorico, dall’altro come oggetto di una nuova scienza, l’archeologia. Svuotato dei suoi

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crinale delle colline, che diventano così un orizzonte urbano (l’altro, dal lato opposto, è la catena delle Alpi). È il primo monumento rappresentativo che

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Monti, in piazza di Spagna: altro snodo urbanistico importante. Cominciò a progettarlo lo Specchi; l’eseguì, variando, FRANCESCO DE SANCTIS (1693-1740

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esser altro, la concezione barocca. Un altro caso di «Barocco riformato», o di anticipazione neoclassica, è quello della villa Albani (dopo il 1747) di

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altro ideale che quello dell’arte sia che lavori per Napoleone o per il papa o per l'imperatore d’Austria. Il prestigio europeo di cui gode gli permette

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L’altro è LORENZO BARTOLINI (1777-1850), che fu allievo del David a Parigi e col Canova non ebbe un rapporto diretto; ma che indubbiamente contribuì

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E questo è anche, del Canova, l’aspetto già quasi romantico: quello che di tanto lo allontana dal David quanto più lo avvicina ad un altro pittore

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Null’altro che questo portarsi della realtà a livello del simbolo, questo includersi dell'idea della morte in quella della vita è il classicismo

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